Villains LTD

 

#25

CRIME IS JUST A WORD

 

Un grattacielo qualsiasi a New York City. Prima mattina.

Un uomo in costume completamente nero siede sul cornicione, fumando una sigaretta. Appesa alla cintura porta una maschera nera; l’unica nota di colore che ha addosso sono due spille a V viola, una sopra l’altra. Una di esse brilla debolmente.

Edward J. Freeman alias Switch prende un’altra boccata, prima di far apparire un portale nero alle proprie spalle. Poco dopo ne esce un uomo robusto dai capelli castani estremamente corti, che indossa una specie di tuta da battaglia leggera in argento metallizzato.

-Che c’è, Dran ? – chiede Switch.

-DeCeyt ha ristretto il campo d’azione ed ha sguinzagliato Slim. Vuole tutti quanti per…

-Dovevamo aspettarcelo – cambia discorso Switch. La sigaretta è quasi finita.

-Cosa ?

-Pathfinder. Dovevamo capire subito che non era una di noi. E’ sempre stata sulle sue…e si lamentava sempre quando facevamo qualcosa di illegale. L’ho sempre sospettato, da quel casino con la Reflex in poi…Pathfinder non voleva essere una supercriminale. Ho sempre pensato che prima o poi avrebbe lasciato perdere. Ma tradirci così…

-Sì, sono cose che lasciano il segno vero ? Non che la conoscessi troppo bene…ci siamo divertiti insieme qualche volta, ma non si è mai veramente aperta. Voi due avete lavorato insieme per un po’ di tempo prima della Villains LTD, no ?

-Un po’. Però… non lo so, qualcosa non mi quadra. Il suo tradimento non ha senso.

-Andiamo, il voltafaccia è normale tra i criminali no ?

Switch si alza in piedi, spegnendo la sigaretta in fronte a Dran che, invulnerabile, non si lamenta neppure per il gesto.

-Tu non sei un criminale, Dran. Sei un viziato figlio di papà che vuole divertirsi a fare lo stronzo. E questo lo rispetto. Ma non pensare…non pensare mai di sapere che cosa vuol dire stare dal nostro lato, okay ?

-Okay, okay ! Cazzo, che ti prende Freeman !?

Switch incrocia le braccia e osserva la sua città natale. Fa freddo, a quest’altezza, a quest’ora di notte.

-Ho lavorato sodo per arrivare a questa posizione, Dran. So quanto è difficile trovare gente di cui fidarsi nel nostro campo. Quando rischi la vita ogni giorno e sei costretto ad affidare la tua vita a gente che è anche peggio di te, arrivi a rispettare solo due cose…il successo, e la lealtà. Rispetto DeCeyt e la Villains LTD perché, onestamente, adoro la vita che mi permettono di fare. Ho già fatto tutti i soldi che volevo…potrei ritirarmi in qualche paradiso tropicale ed affittare puttane d’alto bordo per non fare altro che scopare…

-Ehi, stai parlando con uno che fa questa vita di merda anche se è il figlio di uno dei venti uomini più ricchi del mondo ! – risponde leggermente arrabbiato Dran – Chi cazzo ti credi di essere, solo perché sei il capo da un paio di settimane !? Tutti ci siamo rimasti male per il tradimento di ‘finder !

-Tu non sei un criminale, Dran, non rispetti la lealtà – replica Switch puntando l’indice contro l’uomo indistruttibile –   Ho visto Pathfinder rischiare la vita per i suoi compagni di squadra; credimi, ci sono certe cose che non puoi fingere quando sei sul punto di essere ucciso.

-Quindi è tutto finto ? DeCeyt sta mentendo ? O Pathfinder è stata costretta a tradirci ?

-Non lo so, ma è fin troppo chiaro che c’è sotto più di quanto l’Imperatore voglia ammettere. Quando ho deciso di essere Switch, Dran, l’ho fatto per poter decidere da solo la mia vita. Qualcuno sta giocando con noi…Pathfinder, Eclisse, DeCeyt, il Consiglio o non so chi…e la cosa non mi piace.

-Mi stai dicendo che non c’è motivo di uccidere Pathfinder ? Che faremmo solo il gioco di chi ci sta manovrando ? E’ così ?

-In pratica. – risponde Switch indossando la sua maschera completamente nera.

-Quindi non guiderai il gruppo nella missione ?

Un portale nero si crea davanti ai due super-criminali.

-Non dire stronzate. Il lavoro è lavoro.

 

Dieci chilometri a nord di Edmonton, Canada

Una macchina sportiva si ferma ad un distributore di benzina. E’ ancora notte, quindi nessuno si accorge del fatto che una delle portiere è stata completamente sfasciata da un calcio.

La donna alla guida scende, coprendosi il costume con il pesante impermeabile. Recupera da una delle tasche interne un portafoglio, fermandosi un istante a guardare la patente del proprietario prima di gettarla a terra.

Solo quando estrae la pompa ed inizia a scaricare benzina Pathfinder si rende conto di quanto sia stanca. Ha dormito solo un paio d’ore da quando è fuggita dalla Villains LTD, e dopo aver rubato la macchina non ha fatto altro che guidare.

-San Diego… - sospira. Ci vorrà un’eternità per arrivarci. D’altronde non ha altra scelta, se vuole rivedere sua sorella viva…se è viva.

E’ troppo stanca persino per arrabbiarsi con DeCeyt. Quel bastardo manipolatore che ha considerato come un padre, mentre distruggeva meticolosamente la sua vita per la pura e semplice curiosità di scoprire come sarebbe andata… okay, forse non è così stanca. Ma ha bisogno di dormire.

Toglie la pompa dal serbatoio, ed avverte qualcosa. Un impulso elettrico alla base del cranio, ed un qualcosa di freddo e metallico sulla nuca.

-Insomnia – saluta, prima ancora di vedere chi ha alle spalle. E’ il suo potere mutante, del resto.

-Pathfinder. Hai sempre gli occhi dietro la testa, ma se non ci vuoi un bel buco non fare mosse improvvise.

La mutante si volta, per guardare in faccia l’assassina. Gli occhiali da sole le impediscono di farlo, ma legge una chiara indecisione nel suo volto.

-Voglio solo un’occasione per poter parlare – dichiara Pathfinder spruzzando di benzina l’ex collega, sapendo che Insomnia è troppo veloce perché riesca a schivare anche uno solo dei suoi colpi.

-Immagino non ci sia più niente da dire – risponde Insomnia lasciando cadere la pistola, non volendo darsi fuoco da sola, e lanciandosi addosso a Pathfinder.

Un singolo salto con capriola inverte le parti, portando la mutante alle spalle della donna. Pathfinder la blocca stringendola il più forte possibile con entrambe le braccia, stando attenta a non darle modo di recuperare una delle mille armi nascoste nel costume.

-E dire che non siamo mai state vicine – risponde Insomnia dando un unico, fortissimo morso ad una delle braccia.

Pathfinder si lascia scappare un grido di dolore, mollando la presa e facendo un passo indietro per controllare la ferita. La carne è stata lacerata in sei punti diversi, anche se il costume a molecole adattabili si sta già rammendando da solo.

Nessun essere umano può lasciare un segno del genere. E infatti la pelle rosa di Insomnia lascia spazio a squame verdi, appartenenti ad una delle poche persone in grado di aggirare il potere della mutante.

-Figlio di puttana – ringhia Pathfinder – Dove sono gli altri !?

-Ci sono solo io qui per adesso, ma tu hai un segnalatore radio nel braccio adesso. Addio – saluta Slim Snake.

Un disco nero appare sotto gli stivali della mutante, non lasciandole nulla su cui fare presa per poter saltar via…

 

Golden Gate Bridge, San Francisco, California.

Un camion in corsa suona con forza il clacson, dopo che i suoi fari hanno illuminato la donna che è apparsa dal nulla proprio in mezzo alla strada.

Pathfinder fa un salto mortale all’indietro, atterrando sul tetto del veicolo e lasciandosi trasportare. Mantenendo l’equilibrio senza troppe difficoltà cerca di orientarsi per capire dove sia stata trasportata.

Davanti al camion appare un’altra persona, troppo in fretta perché lei faccia in tempo a vederlo ma non da evitare che il suo potere lo identifichi.

Diamond Dran se ne sta fermo davanti al camion nel suo nuovo costume metallizzato. Da dietro la schiena estrae un bastone allungabile che conficca con forza nell’asfalto, e mantiene la presa.

Come se avesse investito un palo di cemento armato, il camion si sfascia contro la figura inamovibile di Dran. Il povero guidatore viene sbalzato fuori dal mezzo, sfondando il vetro e finendo in strada; Pathfinder deve letteralmente ancorarsi per evitare di fare la stessa fine.

Scende in strada, ancora scossa e disorientata.

-Santissima merda di Dio… - si meraviglia lo stesso uomo indistruttibile.

-Come accidenti hai fatto !?

-Ho reso indistruttibile anche l’asta e… ehi, sono io a fare le domande qui ! Lo sai che sei morta, vero ?

-Se tu la smettessi di giocare col tuo potere e mi stessi a sentire…

-No, penso di averti già distratto abbastanza. Addio, è stato bello.

Pathfinder fa un passo indietro, pronta a calciare via Dran se tentasse un attacco…ma non sta facendo niente. Ed evidentemente continua a non sapere cosa fare del suo potere.

Allora realizza: è un’esca. Il suo potere mutante le fornisce istantaneamente la posizione di tutte le persone nell’arco di un chilometro…poi due…ed una le è familiare.

Insomnia. A destra, due chilometri di distanza. E’ una cecchina con la super-vista. Anche se ha meno di un secondo, non è un’equazione difficile.

Pathfinder si getta a sinistra, appena in tempo per schivare il proiettile che si conficca nell’asfalto. Se non si fosse mossa l’avrebbe presa in mezzo agli occhi.

 

Su uno dei piloni, due mani guantate di verde scuro caricano un altro proiettile nel fucile modificato.

-Merda. Era un tiro perfetto. Dran, fa qualcosa !!!

L’assassina concentra il proprio sguardo sull’ex bersaglio, e le è chiaro perché il compagno di squadra non risponde via radio: un potente calcio lo seppellisce direttamente sotto il camion, e la mutante inizia a correre per il ponte stando attenta a tenere sempre degli ostacoli tra la sua posizione e la cecchina.

-Switch, non riesco ad avere un bersaglio così – comunica via radio - Conosce già le nostre tattiche standard, ci serve un peso massimo.

-Turbine sta arrivando – risponde il capo missione dal trasmettitore incorporato nei gradi.

-Non sarebbero meglio Shades o il Laser ?

-Sicuro, ma non abbiamo nessuno dei due…”impegnati su altri progetti” per l’Imperatore.

-Stai scherzando !? Abbiamo avuto una spia tra di noi fin dall’inizio e per DeCeyt non è abbastanza grave da mandarle contro tutto il gruppo !? E’ impazzito o cosa ?

-Credimi, ho tutte le intenzioni di scoprirlo.

 

E’ ancora troppo presto perché ci sia traffico sul punte, ma i vari automobilisti non possono non notare il microscopico ciclone che sfreccia tra le macchine come se fossero immobili. Né possono capire perché, senza alcun preavviso, faccia una rapida svolta per andare a sbattere contro uno dei piloni principali.

Una lama di adamantio secondario taglia l’acciaio come se nulla fosse, a solo cinque centimetri dalla testa di Pathfinder.

-Dave !!! Dammi almeno il tempo di spiegare !

-No, non mi fregate più con i discorsi ! “Il suo paese ha bisogno di lei”, eh ? Potevate almeno dirmelo !

Un altro colpo va a vuoto, e Turbine ricomincia a ruotare su se stesso. Stando attenta a non esporsi troppo alla mira di Insomnia, Pathfinder salta sulla testa della trottola umana e salta, spingendolo verso il basso.

Lui stava ruotando con una velocità tale da sfondare letteralmente l’asfalto, cadendo rovinosamente. Pathfinder non prova neanche a scappare, sapendo che il suo attuale avversario può correre alla velocità del suono, se vuole. Ma indietreggia lentamente.

-E’ DeCeyt che ti sta fregando ! Ci ha mandato a recuperarti in ospedale, ma chi aveva orchestrato l’attacco di 57 ?

Turbine stringe i denti, usando le lame per tagliare l’asfalto e tornare a muoversi. La cosa che gli brucia di più è che credeva di essere lui a capo della situazione, di essere lui la spia nel gruppo. Se il governo lo ha liberato, perché non gli hanno detto di aver infiltrato anche Pathfinder ? O forse DeCeyt sa tutto ? E se sa tutto, perché non ha ancora ucciso lui mentre non ha problemi a mandare lei a morte ? Pensare non è mai stato il talento di Turbine.

-Senti, mi hanno mandato qui a fare un lavoro. Non mi importa cosa hanno mandato te a fare, ma io devo fare il mio lavoro okay ?

-Non ho una possibilità, vero ? – chiede lei senza staccare per un secondo gli occhi dalle lame. Stanno girando vorticosamente.

-Zero assoluto – risponde Turbine, scattando in avanti per tagliarle la testa.

Nell’istante in cui avverte il suo cervello muoversi, Pathfinder scatta. Conta sul fatto che Turbine ha bisogno di tempo per muoversi alla sua massima velocità; è così vicino che non farà in tempo a muoversi a più di un paio di centinaia di chilometri all’ora.

A cinque metri di distanza, impiega un decimo di secondo a raggiungere la sua posizione. Non abbastanza per spostarsi, nemmeno con i suoi riflessi, ma sufficienti per cambiare posizione e sbilanciarlo…

Turbine inciampa su una delle gambe di Pathfinder, ed entrambi cadono a terra. Lei lancia un genuino grido di dolore.

-Brutta stronza… fino all’ultimo… - mormora Turbine rimettendosi in piedi…e ritrovandosi immediatamente uno scarpone in lega di vibranio stampato sulla faccia.

Un calcio a piena forza di Pathfinder, a questa distanza, può sfondare il granito come se fosse polistirolo.

Il casco di Turbine esplode in mille pezzi, e solo il suo fisico mutante adatto a sostenere velocità impensabili impedisce alla sua testa di finire nell’Oceano Pacifico.

Pathfinder respira stringendo i denti, tenendo una mano sul braccio sanguinante. La lama le ha fatto un’incisione all’altezza del morso di Slim Snake.

Con il sudore freddo che le scende sulla fronte, la donna lascia cadere a terra un minuscolo segnalatore radio.

Si volta verso la posizione di Insomnia, sicura che la stia guardando, e le mostra il dito medio.

 

Diversi colpi vengono sparati in rapida successione, senza mai colpire il bersaglio. Insomnia mette in canna un colpo dopo l’altro, con rabbia, senza prendersi il tempo per prendere adeguatamente la mira. In altre parole, fa tutto quello che un cecchino non dovrebbe fare.

-Adesso glielo faccio vedere io a quella stronza chi è che…

-Insomnia – la chiama una voce familiare, leggermente distorta dalla maschera.

-Switch, fammi scendere a…che ci fai qui ?

Il teleporta vestito di nero è infatti alle sue spalle, invece che nella Sede Provvisoria della Villains LTD come sapeva…

-Sta arrivando la polizia, e qualcuno ha già chiamato i Vendicatori. E’ ora di andarsene.

-Cosa !? E la lasciamo andare così, come se niente fosse ?

-Neanche per idea. Voi tornate alla base. Io finisco il lavoro.

-Tu !? Switch, mi sta anche bene che DeCeyt ti abbia promosso a direttore delle operazioni sul campo, ma non ti starai montando un po’ troppo la testa ?

-Si è tolta il rintracciatore; un conto è stato rintracciarla in mezzo al niente, ma conosce questo posto. Ci si potrebbe nascondere per anni.

-Non sarebbe meglio insistere per avere Shades ? Voglio dire…senza offesa, ma uccidere non è il tuo stile.

-Si vede che non mi hai mai visto incazzato. Vai – ordina di nuovo Switch, indicando il portale che ha appena creato.

E con abbastanza convinzione da far obbedire l’assassina.

 

Sul punte. Insomnia è sparita, Pathfinder lo avverte. Switch è qui. Deve sbrigarsi, perché non è semplice nascondersi dall’uomo che può essere ovunque.

Senza il rintracciatore nel braccio non può sapere dov’è, quindi dovrà vederla per poterla teleportare. Insomnia la teneva sotto tiro una manciata di secondi prima quindi non gli ci vorrà molto a capire di quanto si sia allontanata. A meno che non scenda dal ponte.

E’ una scelta semplice, dopotutto. Un tuffo di meno di cento metri per poi sparire tra le acque.

Un terribile frastuono la distoglie dal suo piano. Qualcosa ha appena urtato il ponte, facendolo vibrare leggermente. Alcune macchine frenano bruscamente e si scontrano l’una con l’altra.

Pathfinder si volta per guardare, vedendo che la locomotrice di un treno merci si è schiantata contro il ponte creando una serie di tamponamenti a catena.

Voltandosi ancora verso l’oceano, tutto quello che può vedere è un portale nero. Dall’altro lato della strada, una serie di macchine sfasciate cade dal cielo per atterrare bruscamente ed ostruire l’altra via di accesso…o di fuga.

Un cervello alle sue spalle. Deglutisce. Lo aveva sempre considerato innocuo…

-Adesso parliamo – la saluta Switch, apparso alle sue spalle.

Da entrambe le direzioni, sirene spiegate e grida.

 

Pathfinder respira pesantemente, tenendosi il braccio ancora sanguinante stretto al petto. E’ esausta.

-Mi ucciderai comunque. Devi portare a termine il lavoro…lo fai sempre. Vi ha fatto il lavaggio del cervello vero ?

-Che cazzo dici ? Non sono io ad aver iniziato a comportarmi in modo completamente assurdo senza nessun motivo.

Un salto, un calcio. Le sue gambe colpiscono solo l’aria; Switch si teleporta alla velocità del pensiero, ed è riposato mentre lei non si regge quasi più in piedi.

-Anche se, a ripensarci, hai sempre avuto l’aria da super-eroina fallita. Cos’è, hai provato ad entrare negli X-Men e non ti hanno presa ?

Troppo lontano. Quasi dieci metri. Dannato senso mutante; non può ignorare dove si trova…

-Sì, tutto considerato ha senso. Dovevi tenerci d’occhio, lo facevi sempre. Pensavamo fosse perché eravamo una squadra, ma seriamente, che motivo avevi per considerarci amici ? Siamo quasi degli estranei. Perché sorprendersi se siamo diversi da quello che ci si aspetta ?

-Da quando sei così filosofico ? – chiede lei. Si avvicina lentamente…con Turbine ha funzionato…lui parla anche di più…

-Non possiamo avere troppe certezze, sai. Se cominci a dare per scontato qualcosa o qualcuno, nel nostro campo…sei fottuto.

Si teleporta alle sue spalle. Ancora più lontano. Perché non la ammazza e basta ?

-La morte di mia sorella…lei era l’ultima persona certezza che mi era rimasta, dopo la LTD. Adesso tu mi mandi a puttane anche quella. Ho lavorato da solo e fa schifo, cazzo !

-Conta solo il lavoro per te, vero ? – risponde Pathfinder. Se proprio vuole torturarla così, non lo farà vincere. Nessuno la manovra. Non dopo suo fratello…

-Che cazzo c’entro io adesso ?

-La verità, Freeman, è che a te non te ne frega un cazzo di niente e di nessuno. Solo di te stesso. Tua sorella ? Per piacere, neanche la consideravi. Volevi solo qualcuno che ti sopportasse anche quando le cose andavano male… DeCeyt è un bastardo e lo sai benissimo. Ci ammazzerebbe tutti e ci sezionerebbe vivi solo per il gusto di farlo… almeno Shades è onesto al riguardo. Almeno lui ammette di essere uno psicopatico…

-Io non sono DeCeyt.

-E allora dimostralo, cazzo ! Dimostra di essere migliore ! Tu sei migliore di così !

-Che dovrei fare, lasciarti scappare ? Aiutarti a salvare tua sorella ? L’hai detto tu, non me ne può fregare un cazzo. Ti rendi conto che la tua storia non sta in piedi, vero ? DeCeyt avrebbe mandato a puttane miliardi di dollari solo per vedere se la prima stronza che passava poteva diventare un’eroina ?

-Ha organizzato tutto alla perfezione…non hai un solo motivo per credermi, vero ?

Switch non risponde, creando un altro portale a mezz’aria ed estraendone una pistola con silenziatore. La sua preferita, ricorda. Dodici metri. Appena alla sua portata.

-Se mi uccidi, tu sei il prossimo – continua PathfinderDeCeyt sa che sospetti qualcosa. Sei il suo secondo oggetto di studio preferito. Capisci cosa sta facendo ? Ci sta mettendo uno contro l’altra per vedere come va a finire. Ci usa per studiare il comportamento umano. Uno dopo l’altro ci ammazzerà tutti.

-No, non tutti – conclude Switch.

Inserisce il caricatore. La sicura scatta. E’ di spalle. Click.

“Adesso !” pensa Pathfinder, radunando tutte le sue forze e saltando. Switch si volta per spararle, senza trovarla sulla sua traiettoria ma a pochi centimetri dalla sua testa.

Per evitare di essere ucciso, fa affidamento al suo potere più istintivo: si teletrasporta a qualche metro di distanza, senza bloccarla con un portale.

Pathfinder ci contava. Rimbalza sul ponte, incrinando l’asfalto per la forza che mette nel salto successivo, e si getta verso l’oceano. Un portale nero le blocca la strada, la cosa che sperava di più: Switch non ha avuto tempo di pensare a dove portarla, solo per creare un ostacolo.

Dato che il portale è chiuso, Pathfinder può usarlo per saltare da una parte all’altra del ponte sorprendendo a tal punto il teleporta da non dargli tempo di svanire.

Lo travolge in pieno, ed entrambi cadono nelle acque dell’oceano. E’ una caduta lunga, ma lo sta tenendo stretto al collo con il braccio sano per impedirgli di concentrarsi.

Con un tuffo nelle acque gelide, scompaiono.

 

Sott’acqua, Pathfinder perde la presa. Switch ha una riserva d’aria nel suo costume, lei no. Cerca di trattenerla afferrandole una gamba, ovviamente l’idea peggiore che potesse avere.

Anche se stanca e sott’acqua, è impossibile riuscire a tenerla mentre scalcia.

Pathfinder risale, riempiendosi i polmoni d’acqua e sentendo il dolore per il sale entrato nella ferita.

Nuota verso la riva, disperata nel tentativo di evitare Switch. Si trascina sulla spiaggia senza più forze, riprendendo fiato mentre affonda la testa nella sabbia e lascia che il sole le asciughi i lunghi capelli intrisi d’acqua e sudore.

Un secondo. Sole ?

Si volta a guardare il cielo, accecata dalla luce. Ma non per molto… c’è un piccolo portale nero davanti ai suoi occhi che le fa ombra.

E un cervello alle sue spalle, di nuovo.

Si volta disperata, più e più volte. Ovunque guardi, portali non più grandi del foro d’uscita di una pistola. Ne è completamente accerchiata.

A soli due metri, Switch le sta puntando addosso la pistola con silenziatore. Ha la maschera in mano e i suoi occhi non la lasciano un istante.

-Bel tentativo. Ora parliamo sul serio.

-Beh, che aspetti ? Ammazzami !!!

-La versione ufficiale è che mi hai strappato i gradi e fatto sbattere la testa. Okay ?

-Di che stai parlando ? – chiede confusa la mutante.

-Il GIN ha un difetto strutturale, senza una trasmittente non riesce a ricevere dati al di sotto di una certa latitudine. “Globalsto cazzo. Per cui anche se hai ancora delle cimici in quel costume, DeCeyt non può sentirci adesso.

-Allora mi credi ?

Switch impiega molto per rispondere. I due compagni si guardano a lungo negli occhi, prima che lui parli. Ed i portali scompaiono in un colpo solo.

-Sì. Non ho nessun motivo di farlo, e DeCeyt non ci ha pensato. Può pianificare per qualsiasi evenienza, forse, ma non può concepire che qualcuno si comporti in modo diverso dagli scenari che ha previsto. Allora, qual è la storia ?

-Te l’ho già detto. Ho letto i dati che aveva inserito nel GIN, parlava di come tutto quello che mi è capitato nella Villains LTD… il ritorno di mio fratello, la sua morte, la retata, la sparizione di Abby…fosse tutto un suo piano. Un suo studio per “comprendere l’essere umano”.

-Allora mister più-intelligente-di-Dio avrà la sua prima lezione. Non abbiamo molto tempo, potrebbe mandare il Laser a cercarci da un momento all’altro.

-Sai che cosa è successo ad Abby ? Che fine abbia fatto ? – chiede speranzosa Pathfinder.

-Lui sa dov’è. Credo che il programma protezione testimoni non c’entri un cazzo e che la tenga prigioniera. Ha in mente qualcosa di grosso,finder, me lo sento nelle ossa. Questa faccenda della Chiave della Dannazione…non penso l’avesse prevista, ma ne è ossessionato quasi quanto Shades. Gli ha fatto trascurare troppe cose, forse per questo sta cercando di portare a termine i suoi progetti su di te.

-E per questo ti ha incaricato di guidare il gruppo ?

-Probabilmente. Si aspettava che fossi troppo stupido da notare certe cose, ma se c’è una cosa che so fare bene è seguire il denaro. Finder, non puoi averne un’idea ma DeCeyt è schifosamente ricco adesso. Roba da miliardi su miliardi di dollari, e noi non ne vediamo neanche un centesimo. Sta costruendo qualcosa, qualcosa di veramente grosso. Conosci DeCeyt quando si butta su un progetto; quando avrà finito, quello che ha in mente farà fare alla LTD la figura di boy-scouts.

-Soldi. Tutto doveva avere a che fare con i soldi, con te… perché non ti ribelli ? E’ solo un uomo normale ! Possiamo fermarlo e riprenderci le nostre vite ?

-Stai scherzando !? Primo, hai realizzato quanto facessero schifo le nostre vite prima della LTD ? Poi Shades starà dalla sua parte finché avrà la Chiave, ed il Laser gli luciderebbe volentieri il culo tutte le sere. E’ stato questo ad insospettirmi più di tutto il resto: se avesse voluto, tu saresti morta subito dopo averci tradito. Vuole che tu sopravviva, e crede di aver fregato tutti.

-Allora che facciamo ?

-Dobbiamo capire qual è il suo piano. C’è questa cosa chiamato Progetto Damocle, una base segreta della LTD con sede in Alaska, sulla Baia di Bristol. DeCeyt non mi ci lascia avvicinare, ma è lì che va sempre a progettare chissà che con l’Uomo Radioattivo ed il Laser.

-Hai intenzione di portarmici ? Non avrei una sola possibilità…

-Lo so, per questo ti lascio a New York. Per prima cosa brucia quel costume e comprati dei vestiti.

Switch apre una tasca nascosta del suo costume, estraendone una carta di credito.

-Questa non è tua – nota subito la mutante.

-No, l’ho fregata a un tizio del Wisconsin stamattina, prima di teleportarlo a Singapore. Una volta che ti sarai rimessa, voglio che tu vada da questo tizio – continua estraendo anche un biglietto da visita ed agitandolo – e che gli chieda di aiutarti… e lui lo farà. L’ho conosciuto quando ero nei guai, e mi ha aiutato anche se non aveva motivo per farlo.

-Sembra una brava persona. Come hai fatto a conoscerlo ?

-C’eri anche tu – risponde Switch passandole il biglietto, e lei resta sbalordita.

-Starai scherzando… perché non vieni anche tu, scusa ? DeCeyt ha distrutto la mia vita e la mia famiglia, ma anche la tua. Perché non…

-Avrai bisogno di gente diversa da me per questa missione,finder.

-Che cosa vuoi dire ?

Un portale si apre tra i due amici, e Switch si volta rimettendosi la maschera.

-Alla fine di tutto, Leah, tu sei una brava persona. E alla fine di tutto…io no.

L’uomo che può essere ovunque scompare, e Pathfinder guarda un’altra volta il biglietto da visita prima di entrare nel portale. C’è scritto:

 

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